• ASSOCIAZIONE
9 Luglio 2025

Cure palliative in Lombardia: allarme sostenibilità, a rischio dignità e assistenza

Cure palliative in Lombardia: allarme sostenibilità, a rischio dignità e assistenza

L’Associazione Fabio Sassi, aderente alla Federazione Cure Palliative, rilancia con preoccupazione l’allarme sollevato in queste ore da Uneba Lombardia, dalla stessa Federazione e da numerosi operatori del settore. La situazione economica degli hospice lombardi sta raggiungendo un livello critico, con ripercussioni concrete sulla qualità e la continuità dell’assistenza.

I dati presentati al primo convegno dell’Osservatorio Cure Palliative presso la LIUC Business School mostrano un sistema sotto pressione: gli hospice lombardi lavorano con un tasso di saturazione dell’88,2%, ma ricevono solo l’80% delle risorse necessarie. Il costo annuo effettivo per un posto letto supera i 114.000 euro, mentre il rimborso si ferma a circa 86.000 euro. Il deficit medio è stimato in circa 30.000 euro per posto letto.

Dal 2016 le tariffe sono cresciute appena del 6,7%, a fronte di un’inflazione che ha superato il 22%. Questo squilibrio compromette la sostenibilità economica di molte strutture, in particolare quelle del Terzo Settore, rendendo difficile programmare e mantenere servizi stabili.

Nonostante questo scenario critico, la rete delle cure palliative lombarde continua a garantire un livello di assistenza tra i più alti a livello nazionale. In particolare, l’Associazione Fabio Sassi si distingue per un modello di intervento domiciliare che va ben oltre gli standard minimi richiesti dalla Regione, offrendo una percentuale molto più alta di minuti e ore di assistenza per paziente. Un impegno che si traduce in maggiore vicinanza, qualità relazionale e continuità nel tempo, a beneficio dei malati e delle loro famiglie.

Nel 2024, l’Associazione ha accolto 285 pazienti presso l’Hospice Il Nespolo di Airuno, per un totale di 3.794 giornate di degenza. A sostegno dell’attività, sono stati coinvolti 206 volontari, che hanno partecipato a 1.621 ore di formazione dedicate, a conferma di un percorso di attenzione continua alla qualità e all’umanità dell’assistenza.

Eppure, meno della metà dei pazienti che avrebbe bisogno di cure palliative riceve assistenza, e spesso per periodi troppo brevi: 47 giorni in media per l’assistenza domiciliare, 17 giorni in hospice. È un tempo che raramente basta a garantire un accompagnamento completo e dignitoso.

La Regione ha indicato la necessità di rafforzare l’integrazione con la sanità territoriale, ma è urgente affrontare la questione della sostenibilità, aggiornando tariffe e modelli organizzativi, per garantire continuità e qualità delle cure nel lungo periodo. Occorre riattivare al più presto tavoli tecnici capaci di guidare un’evoluzione coerente ed equa del sistema.

L’Associazione Fabio Sassi che gestisce l’Hospice Il Nespolo e l’assistenza domiciliare sul territorio erogata attraverso l’intervento della consolidata rete di volontari, rinnova il proprio impegno per una cura che non lasci indietro nessuno. La dignità, la vicinanza e la professionalità devono restare i pilastri di ogni percorso di fine vita.